- -10%
Bruno Zevi e la sua "eresia" necessaria
Atti del Convegno, 23-24 Maggio 2018, Palermo - Catania
Storia illustrata dell'Architettura
Punti Fedeltà VirTuaCard: 1 punto pari a 1,00 €
- ISBN
- 9788857908632
- Tipologia
- Libro
- Edizione
- Prima Edizione, novembre 2018
- Pagine
- 240
- Formato
- 28x21
In occasione del centenario della nascita di Bruno Zevi, sono state organizzate due giornate di studio nelle Università di Palermo e Catania.
In questo volume sono raccolti i 16 contributi che illustrano i punti di rilievo della carriera e della vita di Zevi che, come dice Margherita Guccione nel suo intervento, è stata articolata e complessa come la storia del suo secolo, che Zevi ha vissuto sempre da protagonista.
Così Zevi è stato ricordato come uomo e come intellettuale civile e impegnato attraverso le sue realizzazioni e tutta la sua enorme produzione.
Dalla quarta di copertina del libro Bruno Zevi e la sua "eresia" necessaria
«Il principio della scomposizione in urbanistica supera la meccanicità dello “zoning” razionalista e dei “grands ensembles” e sottende il “Grand Plan” gaullista di ristrutturazione dell’area parigina impostato nel 1970-75. [...] Figura emergente è quella di Jean Renaudie, che reinventava il centro di Ivry donando un volto singolare all’anonimo aggregato di 65.000 persone. Esclude qualsiasi “quadrillage”, evita i compartimenti stagno funzionali, fornisce al pubblico la massima gamma di scelte, contesta l’usuale ordito ortogonale ponendo al bando l’angolo retto. Il gioco combinatorio degli spigoli a 30° e 60° gradi scompone i volumi, li rende flessibili, l’incunea nella vecchia trama vitalizzandola»
(Bruno Zevi, Storia dell’architettura moderna, Einaudi, Torino 1984, pp. 450-51)
«[...] Vogliamo luce e aria. Solleviamo il soffitto, sospendiamo le pareti e cominciamo a respirare: Ma non è affatto detto che il tutto debba essere simmetrico. Molto più affascinante se non lo è. Tagliamo le funi, spalanchiamo la scatola opprimente, viviamo in ambienti liberi, curvilinei, in cui anche i pavimenti siano diversi dai soffitti».
(Bruno Zevi, Capire e fare architettura - Capolavori del ventesimo secolo, Newton e Compton, Roma 2000, p. 302)
Valutazione Commenti (0)