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Fenomeni franosi
e opere di stabilizzazione
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- ISBN
- 9788857900773
- Tipologia
- Libro
- Edizione
- Seconda Edizione maggio 2011
- Pagine
- 352
- Formato
- 21x28
La progettazione di adeguate opere per la salvaguardia di abitati e di manufatti assume un ruolo fondamentale per la conservazione del suolo e per evitare il più possibile le calamità naturali dovute ai fenomeni franosi.
Il volume descrive il complesso iter attraverso il quale è identificato e analizzato un fenomeno franoso o anche detto movimento franoso:
- studi geologici
- programmazione e interpretazione delle indagini geognostiche
- caratterizzazione geotecnica-geomeccanica
- verifiche di stabilità
- definizione dell’intervento di stabilizzazione e consolidamento più appropriato, sia dal punto di vista tecnico-economico sia per quanto concerne la massima riduzione dell’impatto dell’intervento sull’ambiente circostante.
Fenomeni franosi e opere di stabilizzazione, di Tanzini Maurizio
Lo studio di un fenomeno franoso, una delle problematiche geotecniche più complesse e difficili, coinvolge diverse competenze e aspetti tipicamente interdisciplinari. Il successo di ogni intervento di stabilizzazione e consolidamento è in buona parte basato sulla collaborazione fra il geologo, l’ingegnere geotecnico, l’amministrazione pubblica e l’impresa esecutrice dei lavori.
Aspetti particolarmente critici dell’iter progettuale riguardano le indagini in sito e in laboratorio, svolte da imprese e laboratori d’elevato profilo professionale, sotto la stretta supervisione del geologo e dell’ingegnere geotecnico e successivamente, sia in fase di studio sia per opere realizzate, di un opportuno monitoraggio, essenziale per ricostruire il meccanismo del dissesto e valutare nel tempo l’efficacia dell’intervento di stabilizzazione realizzato. A questo riguardo, sono fornite indicazioni e linee guida per la corretta conduzione e interpretazione delle indagini geognostiche e per la pianificazione ed utilizzo dei sistemi di monitoraggio.
Questa seconda edizione è stata corredata da un nuovo capitolo che tratta sia dell’EC7 sia delle nuove NTC, fornendo degli esempi applicativi di analisi di stabilità dei pendii e dei fronti di scavo sia in assenza sia in presenza di interventi di stabilizzazione.
Come noto, il territorio italiano è particolarmente interessato da fenomeni franosi e conseguentemente la progettazione di adeguate opere per la salvaguardia di abitati e opere di ingegneria assume un ruolo fondamentale per la conservazione del suolo e per evitare, il più possibile, le calamità naturali dovute ai movimenti franosi. Nei successivi capitoli vengono descritte, riportando le più recenti acquisizione della letteratura specialistica, le diverse fasi progettuali partendo dagli studi geologici, dalle indagini geognostiche giungendo all’interpretazione dei risultati dell’indagine, alla caratterizzazione geotecnica ed, infine, alle verifiche di stabilità e alla definizione dell’intervento di stabilizzazione e consolidamento più appropriato sia tecnicamente sia per quanto concerne la massima riduzione dell’impatto dell’intervento sull’ambiente circostante.
Lo studio di una comunemente detta frana rappresenta, nell’ambito dell’ingegneria geotecnica, una delle problematiche più complesse e difficili e risulta assolutamente indispensabile, per l’esatta comprensione del fenomeno, la stretta collaborazione fra il geologo e l’ingegnere geotecnico, ciascuno per le sue proprie competenze professionali. Troppo spesso, soprattutto in anni recenti e a seguito della crisi che ha investito il settore dell’ingegneria civile e delle costruzioni, anche importanti enti pubblici hanno acquisito la mentalità di appaltare indagini geognostiche e sistemi di monitoraggio preoccupandosi del solo aspetto economico penalizzando le ormai poche società e laboratori che a prezzi più alti e magari poco competitivi sono in grado di eseguire indagini e prove garantendo dei risultati attendibili e pertanto effettivamente utilizzabili per la successiva progettazione.
A questo riguardo il capitolo 4 sull’indagine geotecnica fornisce alcuni esempi sintomatici di come un’indagine malamente condotta ed eseguita può portare a fuorvianti risultati e ad inattendibili previsioni progettuali. Nel presente capitolo vengono inoltre descritti, a scopo introduttivo, alcuni dei tipi più frequenti di dissesto e le più recenti acquisizioni per quanto concerne la frana del Vajont.
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