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Il silenzio dell'ultima notte
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- ISBN
- 9788857908670
- Tipologia
- Libro
- Edizione
- Prima Edizione, luglio 2018
- Pagine
- 144
- Formato
- 13x21
La condizione umana nella disarmante fisicità e l’eterno respiro del mare; la pioggia di primavera su una città brulicante e il caldo abbraccio della notte; il pulsare della vita e l’incognita della morte: è nel ritmico alternarsi di questi temi che la poesia di Pino Caruso rivela al lettore il lato più riflessivo e melanconico dell’attore comico, emblema di una sicilianità mai urlata ma, in questi versi, quasi confessata a bassa voce in un dialogo sommesso ed intimo.
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PINO CARUSO INSOSPETTATO POETA
Bellissime e sorprendenti poesie, queste di Pino Caruso, pervase da una profonda e amara ironia; da quelle riflessive ad altre descrittive; d'introspezione alcune, di intonazione surreale altre. Di una musicalità avvincente, benché non pratichino la rima nelle forme canoniche.
Credo di poterle collocare tra le migliori del Novecento. Conoscevo il Caruso attore comico. Poi ho scoperto, abbastanza di recente, un Caruso drammatico di grandissimo livello nella interpretazione di Ciampa nel "Berretto a sonagli di Pirandello (interpretazione che il Corriere della sera ha definito superba) rappresentato prima al Quirino, e l'anno successivo (2013) al Ghione, teatri entrambi di Roma. Scoprire persone apprezzabili, in un momento di crisi (morale, sociale, politica, oltre che economica) come questo, penso aiuti ad avere ancora fiducia negli esseri umani.
- IL MATTINO 16 marzo 2011 ALDO GIAMMUSSO
PINO CARUSO – UN VERO POETA
Ci sono comici che fanno gli scrittori (quasi sempre con esiti disastrosi); e ci sono scrittori che fanno anche i comici. Pino Caruso, uno degli attori palermitani oggi più popolari, appartiene a questa seconda genia. A pieno titolo, oltretutto, come dimostra il suo ultimo libro "Il silenzio dell' ultima notte", raccolta di versi, edita da Flaccovio. Le poesie, Caruso ha iniziato a scriverle in gioventù: "Il silenzio dell' ultima notte" consta di due sezioni, i componimenti recenti, e quelli più datati, che poi sono i più acerbi e a volte un tantino ingenui. Le poesie della maturità invece denunciano una vera attitudine, ma la parola infastidisce non poco il mattatore palermitano: «Non ho mai creduto alla vocazione, né all' ispirazione. Esiste solo la volontà di mettersi al lavoro e un certo talento per la scrittura». I versi che prendono corpo nel libro pubblicato da Flaccovio colgono ora una Palermo notturna, tra squarci visionari e impennate ironiche, e ora diventano un esercizio di autoanalisi, di personale straniamento: come quando Caruso guarda a se stesso come a un altro, una sorta di estraneo. Ne viene fuori uno sguardo obliquo e corrusco che si fa a tratti impertinente.
- LA REPUBBLICA 15/01/ 2010 SALVATORE FERLITA
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