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Palermo al tempo dei giornali
Dal dopoguerra alla rivoluzione digitale
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- ISBN
- 9788857909769
- Tipologia
- Libro
- Edizione
- Prima edizione: novembre 2019
- Pagine
- 240
- Formato
- 13x20
Il libro di Giuseppe Palmeri “Palermo al tempo dei giornali”, è una ricerca di carattere storico, in cui si analizzano i settimanali d’opinione (di varie tendenze ideologiche) che uscirono a Palermo dopo la fine dell’ultima guerra.
Nella prima è descritta la Città e la società popolare palermitana nel tempo immediatamente successivo alla fine della seconda guerra mondiale, quando i giornali editi a Palermo svolgevano un insostituibile ruolo informativo. Erano infatti tempi in cui i fogli stampati a Palermo non avevano molti concorrenti nel mercato cittadino, non arrivando regolarmente ancora la stampa del Nord, e mancando ancora la televisione e, ovviamente, gli ultimi media digitali cui siamo ormai abituati. Una seconda parte del libro riporta il volto di singoli e specifici giornali (fondatore, direttori, collaboratori, editori, pensiero politico, qualità dell’edizione ecc.), riallacciandoli al particolare momento storico-politico e culturale di Palermo dei primi decenni post bellici.
Le riproduzioni delle originarie testate, allegate al testo, oltre ad offrire la documentazione del momento giornalistico di ciascuno di essi, nei suoi contenuti, possono suscitare emozione in coloro che quei giornali hanno avuto nella loro giovinezza come oggetti di lettura e ricordano i grandi cambiamenti fatti dall’arte della stampa dai tempi del piombo, dei cliché e dell’inchiostro, fino ad essere indotti alla descrizione di “una tipografia di provincia”, fatta da Balzac nelle sue illusions perdues.
L’attraversamento di mezzo secolo di storia, attraverso ognuna delle testate richiamate nel libro, e l’analisi più dettagliata dei contenuti di alcuni di essi , richiamano momenti ormai individuabili attraverso note parole chiave: dall’impallidire degli ideali fascisti alla prospettiva profondamente riformista dell’ideologia rivoluzionaria e socialcomunista alla scelta cristiano-liberale ed occidentalizzante, fino all’espandersi dal Nord della contestazione giovanile, all’assunzione d’una scelta operosa dichiaratamente anti mafia, all’emergere del dissenso cattolico.
Le centinaia di nomi di giornalisti e collaboratori citati in ogni capitolo inducono a ritrovare volti successivamente affermatisi nel mondo d’un giornalismo di più vasti orizzonti ovvero come scrittori o addirittura entrati nel contesto politico della storia fluente nei decenni.
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