Libro cartaceo
- -20%
SARRISMO: Fede e disintermediazione
Il racconto della vita e della carriera di Maurizio Sarri: esempio mediatico della genesi di un culto
Prefazioni di MAURIZIO PISTOCCHI e MATTEO POGLIANI
Nessun punto premio per questo prodotto.
- ISBN
- 9788857910086
- Tipologia
- Libro
- Edizione
- Prima Edizione, settembre 2019
- Pagine
- 176
- Formato
- 16,7x22
Il libro "Sarrismo: fede e disintermediazione" di Michele Bosco analizza uno dei fenomeni mediatici più discusso dei nostri tempi.
La vita e la carriera di Maurizio Sarri rappresentano il filo narrativo che segna il percorso di questo libro, analizzando il fenomeno del Sarrismo dalla sua origine mediatica alla sua diffusione virale. Un cammino che muove i passi tra le nuove dinamiche del giornalismo, quello dell'era digitale, in cui gli evoluti modelli di comunicazione si aprono alla manipolazione dell'informazione come strumento di marketing, nella "fabbrica della fede", in funzione della monetizzazione.
E proprio il rapporto tra sacro e profano che lega i tifosi allo sport - con i suoi valori, i suoi luoghi, i suoi simboli, i suoi messaggi e i suoi rituali - diventa il tema privilegiato per raccontare i miti su cui i brand costruiscono le loro storie, per farne religione, tracciando la strada per le altre industrie e spiegando il Fanismo, il culto universale nell'era della disintermediazione.
Struttura del libro
SCENARIO Fanismo: la religione digitale
1. Genesi del Sarrismo: lo storytelling della gavetta e la creazione del mito
2. L’imposizione del Sarrismo: l’importanza dei valori e la nascita della community
3. Sarrismo e Napolismo: la manipolazione dell’informazione e la battaglia dell’influenza
4. La resistenza del Sarrismo: lo sviluppo del consenso e la gestione della reputazione
5. Dal Sarrismo al Chealsismo: il giornalismo aziendale per la comunicazione e il modello editoriale per la monetizzazione
6. Sarrismo e Juventinismo: un cambio di stile per il brand e l’internazionalizzazione
Maurizio Sarri: un'icona dei nostri tempi
Il Sarrismo, ma a voler ben vedere anche la figura pubblica di Sarri, è diretta conseguenza della comunicazione e di un suo particolare utilizzo, riconducibile soprattutto al web ed ai social network. È qui che l’approccio e la strategia (in un flusso spontaneo, ma con linee guida più definite di quanto si possa pensare) messe in atto, hanno avuto terreno fertile per prosperare (lo sport e il calcio, in particolare, sono tra i temi più discussi), trovando linfa vitale nei contenuti prodotti dagli utenti che, diffondendosi, hanno generato consensi e nuovi “adepti”.
Un fenomeno facilmente sintetizzabile nell’essenza stessa del personaggio Sarri, lontano dalle élite e popolare come pochi allenatori e profili nel mondo del pallone hanno saputo essere, che è diventato icona sui social, trasversali e democratici, in quanto voce degli utenti e, quindi, espressione della gente.
Una trasversalità dettata da uno stile unico, condiviso nelle sue abitudini (basti pensare ai simboli della tuta e della sigaretta), esponenzialmente moltiplicata durante l’avventura napoletana, col suo essersi innalzato a “comandante” di un’armata appassionata (i tifosi del Napoli) e stanca della solita routine (i fan delle altre squadre, conquistati dal suo gioco), rafforzata dal cliché un po’ romantico dell’underdog, ovvero lo sfavorito, che, nonostante tutto, non rinuncia al tentativo di battere il campione assoluto e indiscusso (la Juventus).
Sarri non si è mai accontentato di realizzare l’impossibile, ma ha tentato di farlo nel modo più difficile. Il termine Sarrismo, in tal senso, ben riassume tutto questo, con una capacità espressiva unica, diventando un nuovo e potente significante. L’uomo della gente che vuole la rivoluzione, ma che la vuole nell’esaltazione di un credo, di una fede, guidando (espressione azzeccata) il popolo a conquistare ciò che è suo di diritto.
Un cammino che muove i passi tra le nuove dinamiche del giornalismo, quello dell'era digitale, in cui gli evoluti modelli di comunicazione si aprono alla manipolazione dell'informazione come strumento di marketing, nella "fabbrica della fede", in funzione della monetizzazione. E proprio il rapporto tra sacro e profano che lega i tifosi allo sport - con i suoi valori, i suoi luoghi, i suoi simboli, i suoi messaggi e i suoi rituali - diventa il tema privilegiato per raccontare i miti su cui i brand costruiscono le loro storie, per farne religione, tracciando la strada per le altre industrie e spiegando il Fanismo, il culto universale nell'era della disintermediazione.
Il libro fa parte della Collana Web Book
Valutazione Commenti (0)