- Alessandra Litrico
- Mondi e Culture
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Il termine effetto placebo indica il cambiamento che avviene in una persona all’atto della somministrazione del placebo, ossia la risposta benefica del soggetto a una sostanza o ad una procedura ritenuta senza alcun effetto terapeutico per la condizione specifica per cui è stata somministrata. L’effetto placebo interviene sul modo in cui percepiamo i sintomi, non sulle cause.
Molti lavori hanno studiato la risposta al placebo all’interno del rapporto tra il medico e il paziente. Ciò ci mostra come l’effetto placebo riguardi il contesto psicosociale intorno al paziente ben oltre la terapia e all’effetto del farmaco assunto.
L’effetto placebo comporta benefici percepiti dal soggetto in relazione a sintomi modulati dalla mente (fobie, asma, nausea), mentre in base a una revisione del 2010 su 202 studi legati al placebo, si evidenzia come abbia effetti meno evidenti su ipertensione, insonnia, obesità a depressione.
I medici dovrebbero andare oltre le conoscenze e competenze tecniche, sviluppando adeguate capacità sociali e relazionali per interagire e comunicare meglio con i loro pazienti, dovrebbero – in altre parole- accattivarsi la loro fiducia, la speranza, e mostrare empatia, perché il loro approccio gioca un ruolo decisivo nella buona riuscita di un trattamento.
Aspettative positive portano ad approcci positivi, viceversa l’esito potrebbe essere inficiato dall’aspettativa negativa. Se l’approccio è quello del primo caso, si riducono comportamenti autodistruttivi e conseguentemente i passaggi successivi risultano influenzati da eventi, sensazioni ed emozioni capaci di indurre il soggetto ad affrontare con il miglior atteggiamento possibile la sua situazione clinica.
Abbiamo diversi tipi di placebo, ecco un elenco che spiega dettagliatamente come funzionano:
- L’effetto placebo del tempo
- L’effetto placebo funziona anche se lo sappiamo
Lo studio dell’effetto placebo ci insegna, in fondo, ciò che le antiche culture hanno sempre saputo: i sentimenti, le emozioni e le aspettative dell’uomo condizionano direttamente i processi biologici e di conseguenza anche quelli curativi.
Di fronte a questo dato, dunque, l’obiettivo della medicina moderna dovrà essere quello di estendere lo sguardo all’uomo nella sua totalità e interezza, all’interno di un processo terapeutico focalizzato sulla relazione e sull’empatia.
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