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- Floriana Giambarresi
- Informazione Tecnica
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In più di tremila anni di storia, l'arco e la volta hanno avuto un ruolo decisivo nell'aiutare il progresso dell'architettura: passando dalle prime costruzioni semplici a opere di ingegneria sempre più sofisticate, di certo hanno rappresentato un'invenzione chiave, un elemento costruttivo indispensabile. Quanto fatto dai progettisti antichi ci ha dato un'eredità architettonica incredibile, non solo se parliamo di grandezze ma anche di varietà, ed è per questo che oggi mi vorrei soffermare a parlare delle tecniche costruttive storiche delle volte, in particolare delle volte in pietra: anche se oggi archi e volte sono particolarmente diffusi nell'edilizia, quelle antiche hanno un sapore unico... altro che materiali innovativi
, con tutti i loro pregi del caso!
Anche Jean-Baptiste Rondelet nei dieci volumi dell’opera Trattato teorico e pratico dell’arte del ben costruire, fornendo precise istruzioni sul trattamento superficiale dei conci, sulla loro messa in squadro con la centinatura e sulla delicata questione delle giunzioni, non tralascia di considerare le difficoltà tecniche legate alla costruzione di volte in pietra da taglio e la carenza di maestranze in grado di eseguirle. Secondo Rondelet la costruzione delle volte in pietra da taglio è preferibile, soprattutto "per le volte d'un grandissimo diametro, a quelle in mattoni o in rottami, quando non si può dare ad esse che un pochissimo spessore". In altri casi, le volte in pietra potevano essere realizzate con pietre di piccole dimensioni, non necessariamente lavorate, ma inglobate all’interno di un getto.
Per la realizzazione delle volte in pietra a quei tempi si procedeva come descritto per le volte laterizie, con l’accortezza di irrobustire maggiormente le armature. In particolare, per la realizzazione del manto, potevano essere impiegate tavole o tavoloni, se la volta doveva essere costruita con materiali di piccole dimensioni, oppure travetti o dossali posti a conveniente distanza l’uno dall’altro, nel caso di volte in pietra da taglio.
Comunque, abbiamo ancora diverse volte antiche in pietra che dovrebbero essere prima rivalutate strutturalmente e poi riqualificate, mi piacciono talmente tanto che se potessi farlo io, lo farei subito. Stanne certo...
Storia ed esempi
Centinaia di anni fa sono stati costruiti archi e volte magnifici, indimenticabili, e anzi alcuni di questi possiamo ancora ammirarli oggi nella loro interezza, facendo un piccolo tuffo nel passato. Per fare degli esempi possiamo trovarli all'interno di diversi edifici religiosi, nelle sale di palazzi nobiliari, ma anche nei fabbricati rurali - dove spesso, tra l'altro, la mancanza di intonaco ci lascia intravedere l'apparecchiatura delle volte stesse. Leggo sul manuale di Elide Tomasoni dedicato ad archi e volte che, a fianco delle volte in muratura, non è difficile incontrare delle volte realizzate con una tecnica costruttiva nata in Francia nella seconda metà del XVI secolo, chiamata camorcanna, poi arrivata in Italia solo tra il XVIII e il XIX secolo. Queste non hanno però capacità portante, solo una funzione estetica (in effetti sono parecchio belle eh), ed è per questo che vengono solitamente indicate con il nome di false volte.Volte in pietra
Dalle false volte passiamo a quelle "vere", ovvero più resistenti, ovvero alle volte in pietra: secondo la trattatistica ottocentesca, la volta più solida e duratura era realizzata proprio in pietra da taglio, nonostante solitamente – per questioni di economia e di maggiore leggerezza – la volta in laterizio. Nonostante le loro caratteristiche di resistenza, le volte in pietra da taglio avevano bisogno di complesse lavorazioni per la preparazione dei singoli conci, i quali dovevano essere squadrati in modo da combaciare perfettamente tra loro per trasmettere in modo uniforme le relative tensioni. Era inoltre necessario provvedere all’esecuzione di disegni particolari per la rappresentazione dei conci dalle forme più complesse (guarda la figura). Quindi, a causa delle difficoltà di lavorazione e dell’alto costo, generalmente l'impiego della pietra da taglio era limitato ai casi più importanti oppure, molto più spesso, era riservato all'ossatura portante della volta, la quale veniva poi completata con mattoni in laterizio.Anche Jean-Baptiste Rondelet nei dieci volumi dell’opera Trattato teorico e pratico dell’arte del ben costruire, fornendo precise istruzioni sul trattamento superficiale dei conci, sulla loro messa in squadro con la centinatura e sulla delicata questione delle giunzioni, non tralascia di considerare le difficoltà tecniche legate alla costruzione di volte in pietra da taglio e la carenza di maestranze in grado di eseguirle. Secondo Rondelet la costruzione delle volte in pietra da taglio è preferibile, soprattutto "per le volte d'un grandissimo diametro, a quelle in mattoni o in rottami, quando non si può dare ad esse che un pochissimo spessore". In altri casi, le volte in pietra potevano essere realizzate con pietre di piccole dimensioni, non necessariamente lavorate, ma inglobate all’interno di un getto.
Per la realizzazione delle volte in pietra a quei tempi si procedeva come descritto per le volte laterizie, con l’accortezza di irrobustire maggiormente le armature. In particolare, per la realizzazione del manto, potevano essere impiegate tavole o tavoloni, se la volta doveva essere costruita con materiali di piccole dimensioni, oppure travetti o dossali posti a conveniente distanza l’uno dall’altro, nel caso di volte in pietra da taglio.
Comunque, abbiamo ancora diverse volte antiche in pietra che dovrebbero essere prima rivalutate strutturalmente e poi riqualificate, mi piacciono talmente tanto che se potessi farlo io, lo farei subito. Stanne certo...
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