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- Giulio Lusardi
- Informazione Tecnica
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È impossibile la costruzione di un qualsiasi edificio senza prevedere l'utilizzo in cantiere di una gru a torre che costituisce l'apparecchio di sollevamento “principe” per poter portare a destinazione i materiali, quasi sempre pesanti e voluminosi, necessari per la realizzazione di qualsiasi manufatto edile.
Poiché è vastissima la gamma di edifici che è possibile realizzare è necessario scegliere la tipologia di gru a torre più idonea, in quanto una scelta non corretta, oltre a rallentare l'esecuzione dei lavori, può determinare anche problemi di sicurezza, dovendo per esempio utilizzare l'apparecchio sempre al limite delle portate o degli sbracci o essere costretti a servirsi, oltre che dell'apparecchio, anche di sollevatori a forche per la movimentazione dei carichi all'interno del cantiere, con conseguente necessità di successive imbracature dei carichi, operazioni queste che determinano sempre rischi aggiuntivi.
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Il primo elemento da attenzionare per poter effettuare una scelta oculata riguarda le dimensioni in pianta dell'edificio da realizzare in modo da poter decidere se è necessario montare la gru in postazione fissa (fig.1) o traslante su rotaie (fig. 2).
Si ricorda che sino a una ventina di anni fa le gru a torre erano tutte con cuspide e tiranti di sostegno del braccio e del controbraccio (fig. 9) e, in caso di bracci di lunghezza superiore a 50 – 60 metri, si installavano due tiranti di sostegno del braccio stesso (fig. 10), mentre ormai tutte le case costruttrici, sia in Italia che all'estero, realizzano apparecchi senza cuspide e tiranti, con braccio completamente a sbalzo, riuscendo ugualmente a ottenere lunghezze di braccio anche di 60 metri (fig. 11).
Nel caso di realizzazione di edifici di ragguardevole altezza per evitare sia il carico eccessivo sugli elementi più bassi di torre, dovuto al notevole peso proprio della struttura verticale partente da terra, che la predisposizione dei numerosi ancoraggi della torre stessa alla struttura in costruzione, una soluzione adottata da alcune imprese è quella di montare la gru direttamente sulla struttura autosollevante posizionata all’ultimo piano dell'edificio che viene via via realizzato (fig. 12).
La ralla di rotazione è posta in corrispondenza del basamento, per cui ruota tutto il complesso braccio - torre e il braccio è sostenuto da un tirante rinviato in corrispondenza della cupide della torre e fissato al basamento.
Questa tipologia di gru non ha cabina di manovra per cui il comando normalmente avviene da terra attraverso una pulsantiera a cavo collegata al quadro di comando della gru o mediante un radiocomando, sempre più utilizzato in quanto consente all'operatore di comandare i movimenti portandosi nelle immediate vicinanze sia della zona di imbracatura dei carichi che in quella di deposito degli stessi (fig. 17).
Questa tipologia di apparecchio chiamata "gru a montaggio automatico - GMA (self-erecting crane)" ha il vantaggio di avere un sistema di erezione "automatizzato" in modo da poter essere facilmente spostato nell'ambito dello stesso cantiere in considerazione delle diverse esigenze lavorative e montato in un tempo che spesso è inferiore a un’ora.
Nel caso di ristrutturazioni di edifici ubicati nei centri storici delle città, molto spesso caratterizzati da strade molto strette, in cui non è possibile installare la gru a torre all'interno del cantiere, può risultare indispensabile occupare, con il basamento dell'apparecchio, addirittura tutta la sede stradale della quale però non è possibile precludere l’utilizzo per un lungo periodo di tempo.
In questi casi l'unica soluzione possibile è quella di realizzare una struttura ad hoc idonea a sostenere il basamento della gru e consentire contemporaneamente il transito sia dei mezzi che dei pedoni, come indicato dalle figg. 18 e 19).
Per realizzare edifici molto alti oppure per operare in spazi particolarmente ristretti si possono utilizzare gru a torre con braccio impennato che, in funzione delle esigenze di lavoro, può essere impennato tra 15° e 75° rispetto all'orizzontale (fig. 20). Questa tipologia di gru è poco utilizzata nel nostro Paese, mentre è molto diffusa nei paesi scandinavi.
In considerazione del numero e della gravità degli infortuni, spesso mortali che, negli anni si sono verificati nel corso dell’utilizzo dei diversi tipi di gru a torre, il legislatore ha previsto, oltre agli obblighi di manutenzione a carico del datore di lavoro proprietario dell’apparecchio che riguardano tutte le attrezzature di lavoro utilizzate in cantiere, degli obblighi specifici di sicurezza.
Infatti, a prescindere dalla tipologia e dalle modalità di installazione, tutte le gru a torre, essendo certamente di portata superiore a 200 kg, devono essere soggette a prima verifica, in seguito alla quale viene rilasciato il “libretto” dell’apparecchio (fig. 23), a verifiche periodiche annuali (fig. 24) e ad una particolare verifica dopo 20 anni di utilizzo (fig. 25) da parte degli organismi di controllo previsti dalla vigente normativa di sicurezza (INAIL, ASL, organismi notificati), come richiesto dall'art. 71, comma 11, del D.Lgs 81\08, come modificato dall'art. 44 del D.Lgs 106\09, e dal decreto del Ministero del lavoro dell'11 aprile 2011.
Poiché è vastissima la gamma di edifici che è possibile realizzare è necessario scegliere la tipologia di gru a torre più idonea, in quanto una scelta non corretta, oltre a rallentare l'esecuzione dei lavori, può determinare anche problemi di sicurezza, dovendo per esempio utilizzare l'apparecchio sempre al limite delle portate o degli sbracci o essere costretti a servirsi, oltre che dell'apparecchio, anche di sollevatori a forche per la movimentazione dei carichi all'interno del cantiere, con conseguente necessità di successive imbracature dei carichi, operazioni queste che determinano sempre rischi aggiuntivi.
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Il primo elemento da attenzionare per poter effettuare una scelta oculata riguarda le dimensioni in pianta dell'edificio da realizzare in modo da poter decidere se è necessario montare la gru in postazione fissa (fig.1) o traslante su rotaie (fig. 2).
Si ricorda che sino a una ventina di anni fa le gru a torre erano tutte con cuspide e tiranti di sostegno del braccio e del controbraccio (fig. 9) e, in caso di bracci di lunghezza superiore a 50 – 60 metri, si installavano due tiranti di sostegno del braccio stesso (fig. 10), mentre ormai tutte le case costruttrici, sia in Italia che all'estero, realizzano apparecchi senza cuspide e tiranti, con braccio completamente a sbalzo, riuscendo ugualmente a ottenere lunghezze di braccio anche di 60 metri (fig. 11).
Nel caso di realizzazione di edifici di ragguardevole altezza per evitare sia il carico eccessivo sugli elementi più bassi di torre, dovuto al notevole peso proprio della struttura verticale partente da terra, che la predisposizione dei numerosi ancoraggi della torre stessa alla struttura in costruzione, una soluzione adottata da alcune imprese è quella di montare la gru direttamente sulla struttura autosollevante posizionata all’ultimo piano dell'edificio che viene via via realizzato (fig. 12).
La ralla di rotazione è posta in corrispondenza del basamento, per cui ruota tutto il complesso braccio - torre e il braccio è sostenuto da un tirante rinviato in corrispondenza della cupide della torre e fissato al basamento.
Questa tipologia di gru non ha cabina di manovra per cui il comando normalmente avviene da terra attraverso una pulsantiera a cavo collegata al quadro di comando della gru o mediante un radiocomando, sempre più utilizzato in quanto consente all'operatore di comandare i movimenti portandosi nelle immediate vicinanze sia della zona di imbracatura dei carichi che in quella di deposito degli stessi (fig. 17).
- Zona-di-imbracatura-dei-carichi
Nel caso di ristrutturazioni di edifici ubicati nei centri storici delle città, molto spesso caratterizzati da strade molto strette, in cui non è possibile installare la gru a torre all'interno del cantiere, può risultare indispensabile occupare, con il basamento dell'apparecchio, addirittura tutta la sede stradale della quale però non è possibile precludere l’utilizzo per un lungo periodo di tempo.
In questi casi l'unica soluzione possibile è quella di realizzare una struttura ad hoc idonea a sostenere il basamento della gru e consentire contemporaneamente il transito sia dei mezzi che dei pedoni, come indicato dalle figg. 18 e 19).
Per realizzare edifici molto alti oppure per operare in spazi particolarmente ristretti si possono utilizzare gru a torre con braccio impennato che, in funzione delle esigenze di lavoro, può essere impennato tra 15° e 75° rispetto all'orizzontale (fig. 20). Questa tipologia di gru è poco utilizzata nel nostro Paese, mentre è molto diffusa nei paesi scandinavi.
In considerazione del numero e della gravità degli infortuni, spesso mortali che, negli anni si sono verificati nel corso dell’utilizzo dei diversi tipi di gru a torre, il legislatore ha previsto, oltre agli obblighi di manutenzione a carico del datore di lavoro proprietario dell’apparecchio che riguardano tutte le attrezzature di lavoro utilizzate in cantiere, degli obblighi specifici di sicurezza.
Infatti, a prescindere dalla tipologia e dalle modalità di installazione, tutte le gru a torre, essendo certamente di portata superiore a 200 kg, devono essere soggette a prima verifica, in seguito alla quale viene rilasciato il “libretto” dell’apparecchio (fig. 23), a verifiche periodiche annuali (fig. 24) e ad una particolare verifica dopo 20 anni di utilizzo (fig. 25) da parte degli organismi di controllo previsti dalla vigente normativa di sicurezza (INAIL, ASL, organismi notificati), come richiesto dall'art. 71, comma 11, del D.Lgs 81\08, come modificato dall'art. 44 del D.Lgs 106\09, e dal decreto del Ministero del lavoro dell'11 aprile 2011.
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