- Giovanni Emilio Buzzelli
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Senza dimenticare che molto dobbiamo ancora imparare esaminando i criteri ingegneristici che sottostanno alla creazione stereotipa di un termitaio o di un alveare, alternativamente, gli artefatti – ovvero tutte le realtà materiali e immateriali create dall’uomo - possiedono una prerogativa unica: si possono modificare e adattare abbastanza facilmente alle mutate esigenze dell’individuo, nello spazio e nel tempo. In particolare, una considerevole percentuale delle unità abitative esistenti richiede di essere meglio adattata alle esigenze personali dalla più tenera alla più tarda età e soprattutto di chi soffre di una malattia o di una menomazione temporanea o permanente.
Come punto di riferimento, si inquadrano le caratteristiche intrinseche degli artefatti e li si esamina inseriti in un sistema spaziale, facendo riferimento alle esigenze di manovra e di circolazione nell’ambito di un’abitazione residenziale, usando una carrozzina, un girello o un deambulatore. Particolare importanza è data alle interazioni individuo-ausilio-oggetto-spazio Ma non esistono soltanto gli artefatti materiali, bensì anche gli artefatti cognitivi, concettuali, evolutivi e i più recenti artefatti virtuali. Uso e usabilità di tutte le tipologie di artefatti e i relativi limiti di prestazione costituiscono l’argomento fondamentale affrontato dall’ universal design, i cui principi propugnano la possibilità d’impiego anche da parte di chi ha limitazioni fisiche o psichiche.
Nella terza monografia della collana “Principi di progettazione universale” l’artefatto è innanzitutto esaminato nei suoi aspetti attuali più critici, riguardo ai requisiti e agli obblighi di legge, come la marcatura CE e la sicurezza antincendio. Alcuni capitoli sono dedicati rispettivamente ai limiti di prestazione, alle caratteristiche qualitative, al comfort bioclimatico e globale, alla sicurezza nell’habitat e agli obblighi di legge. Si esaminano infine i rapporti che l’edificio residenziale ha nei riguardi dell’architettura bioclimatica, di quella organica e della permacultura.
Artefatto è sinonimo di oggetto e, nella sua accezione più ampia possibile, di artefatto fisico o non fisico, lo stesso presuppone un’intenzionalità nell’usare l’oggetto stesso per una specifica attività o un preciso uso, che non può essere compreso indipendentemente dall’attività umana nella quale viene utilizzato e per la quale è stato, almeno parzialmente, concepito.
La domanda che il progettista e ogni singola persona si devono porre è: come deve essere pensata l’usabilità della casa che si sceglie per abitarla e quella dei singoli oggetti che si scelgono per arredarla e dotarla, al fine di renderla funzionale e accessibile nel tempo?
Esaminando alcuni graffiti preistorici, si è potuto rilevare che sono stati disegnati con la mano sinistra. A tutti gli effetti, i mancini sono sempre esistiti, essendo il mancinismo legato a una componente genetica. Erano mancini Aristotele, Alessandro Magno, Picasso, Napoleone e anche alcuni presidenti degli Stati Uniti, compreso Barack Obama.
Secondo un'indagine svolta dall'University College di Londra, dal 1907 a oggi la percentuale di mancini che usano correntemente la mano sinistra per scrivere è salita dal 3% all'11% della popolazione. Il professor C. McManus, che ha condotto la ricerca, presume che questo incremento sia dovuto al fatto che già all’asilo, ancor prima di iniziare le elementari, non si costringono più i bambini con la naturale tendenza a scrivere con la sinistra a usare la destra.
Il mancino che scende o sale una rampa di scale non si rende nemmeno conto che avanza sempre col piede sinistro anziché con quello destro, perché l’ha sempre fatto!
Chi nasce mancino ha la naturale tendenza a usare - in parte o completamente - il lato sinistro del corpo per compiere azioni, afferrare oggetti, usarli, e anche per fare movimenti e gesti automatici o volontari. Fino a pochi anni fa, quel 3% di individui mancini doveva arrabattarsi a cercare di usare decine di utensili realizzati esclusivamente per un uso destrorso e molto sovente non ci riuscivano.
In un passato più lontano, quando buona parte degli oggetti d’uso quotidiano era realizzata a mano, il mancino agiato talvolta si faceva fare qualche oggetto d’uso quotidiano utilizzabile con la mano sinistra. Poi, a partire dall'inizio della prima rivoluzione industriale, la funzionalità dell'artefatto è stata sempre più rigidamente assoggettata alle regole di mercato e la realizzazione di oggetti manufatti si è sempre più rarefatta.
A rendere ancora più ostica la situazione, la possibilità di poter produrre in serie un qualsiasi oggetto o dispositivo d’uso corrente e a costi sempre minori, ha portato chi li fabbrica a imporre delle ferree regole che sono state definite da precisi standard produttivi. Ad esempio gli indumenti, dalla biancheria ai vestiti, alle scarpe o ai calzini, sono attualmente tutti prodotti con misure assolutamente standard e identiche in tutti i continenti, come appare dalla tabella sotto riportata, relativa alle misure degli abiti da donna.
Gran Bretagna |
6 |
8 |
10 |
12 |
14 |
16 |
18 |
20 |
22 |
USA |
4 |
6 |
8 |
10 |
12 |
14 |
16 |
18 |
20 |
Spagna/Francia |
34 |
36 |
38 |
40 |
42 |
44 |
46 |
48 |
50 |
Italia |
38 |
40 |
42 |
44 |
46 |
48 |
50 |
52 |
54 |
Germania |
32 |
34 |
36 |
38 |
40 |
42 |
44 |
46 |
48 |
Giappone |
3 |
5 |
7 |
9 |
11 |
13 |
15 |
17 |
19 |
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Il presupposto di base di un qualsiasi artefatto funzionale è infatti quello di poterlo fare acquistare e usare dal maggior numero possibile di clienti.
Svolgendo uno screening sulla popolazione di una determinata area o di un intero Paese o, in alcuni casi, di uno o più continenti, si centra sempre e unicamente il criterio produttivo su quella assai più rilevante frazione di individui, in pratica costituita da circa il 90% del totale, che presenta caratteristiche uniformemente standard.
Attualmente, grazie alla diffusione dei principi dell’universal design a favore dei mancini si è cominciato a produrre utensili espressamente adatti per loro e sono sorti addirittura dei centri che commercializzano decine di questi artefatti. Oggi un mancino può agevolmente mettersi al polso destro un orologio con carica tradizionale e manovrare comodamente il pulsante a rotella con la mano sinistra, e usare senza difficoltà apriscatole, stappabottiglie, penne o posate pensati e realizzati per lui. Rimane un solo problema: data la ridotta produzione di tutti questi oggetti, il loro costo è mediamente superiore e anche molto superiore a quello della versione standard.
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