- Daniele
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A volte capita - evento piuttosto raro, per la verità - che questi mostri dell'edilizia vengano abbattuti, anche se secondo uno dei dossier di Legambiente a fronte delle 46.760 le ordinanze di demolizione, solo 4.956 sono state eseguite dal 2000 al 2011. Ma qualcosa è stato fatto. E allora visto che non possiamo sempre e soltanto far vedere quello che non va in Italia, vediamo un po' quali sono gli ultimi ecomostri abbattuti in Italia
2014
Demolizione di 5 villette sulla spiaggia dell'Oasi del Simeto, in provincia di Catania. Le villette abusive erano state edificate entro i 150 metri di inedificabilità assoluta. La demolizione di questi ecomostri è avvenuta tra aprile e giugno.
A Battipaglia in provincia di Salerno lo scorso maggio sono state abbattute tre palazzine abusive sorte accanto allo stadio cittadino.
Ad aprile è stato demolito lo scheletro di un albergo a tre piani che risale addirittura agli anni '80 (cioè più di 30 anni fa) e realizzato a ridosso della scogliera senza titolo in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Roba da matti!
Nell'aprile 2014 sono stati abbattuti sei scheletri della lottizzazione abusiva a San Felice Circeo, in provincia di Latina, e realizzata all’interno del Parco nazionale del Circeo e che risalgono alla metà degli anni '70.
Ad aprile sono stati demoliti sedici immobili abusivi su trentasei colpiti da ordine di demolizione, tra abbattimenti condotti dalla Procura della Repubblica e autodemolizioni, sull’isola sarda La Maddalena, in provincia di Otranto.
Finalmente è stato abbattuto l'orrendo ecomostro di Alimuri che da ormai 45 anni deturpava la costa delle splendida penisola sorrentina, nella costiera sorrentina. Ci sono voluti quasi 50 anni per procedere alla demolizione di questo albergo lasciato a metà, enorme che è imploso in soli 12 secondi con 1.200 microcariche esplosive da 50 grammi. Questo è stato per tanto tempo l'ecomostro per eccellenza e a festaggiare la vittoria degli ambientalisti sono volati 1500 palloncini colorati del Comune di Vico Equense.
2013
Tra novembre e dicembre 2013 sono state demolite un'abitazione di circa 50 metri quadrati a Panarea nell’arcipelago delle Eolie, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e una villetta abusiva in località Torre Lapillo, nel leccese, il cui proprietario era stato condannato alla demolizione in via definitiva nel 2008; poi ancora un villino abusivo ad Ischia in località Montagnone, nel comune di Barano d’Ischia.
Ad ottobre è stata avviata la demolizione di alcune strutture all’interno del complesso turistico commerciale Casal da Padeira, costruito abusivamente sulla colline dei Camaldoli a Napoli e riconducibile alle proprietà del clan Polverino.
A luglio 2013 sono stati demoliti 4 edifici in cemento armato risalenti agli anni '80 in località Ripe Rosse nel Salernitano. Gli edifici - ormai scheletri edilizi - erano stati realizzati in un’area vincolata, ma con “regolare” concessione edilizia. E anche qui: roba da matti!
Non desta meno stupore il fatto che negli anni '90 ad Ardea (provincia di Roma), all'interno di un'area archeologica era stato edificato un residence, composto da 7 palazzine, detto "Il Serpentone". A luglio 2013 due di queste palazzine sono state demolite. E vorrei ben vedere, aggiungerei.
Ma il meglio deve ancora venire. E ci spostiamo nella mia Sicilia, a Realmonte. Qui nei primi anni '90 gli assessori del comune si erano autorilasciati delle concessioni edilizie che gli permettessero di costruire delle palazzine sulla spiaggia di Lido Rossello.
Stesso dicasi per l'orrido scheletro edilizio di ben 6 mila metri cubi sulla spiaggia della celeberrima Scala dei Turchi. Certo, bello sarebbe stato un albergo nel bel mezzo della scogliera bianca! Per grazia divina e sociale, queste costruzioni immonde sono state demolite a giugno 2013.
E che dire dei villini costruiti nella zona A del parco archeologico della Valle dei Templi, ad Agrigento? Come al solito io mi chiedo come sia possibile aver costruito anche uno spillo in una ozna con un vincolo di inedificabilità assoluta. Questi sono stati smantellati nel 2012.
Quanto dovremo ancora aspettare?
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