di Marilisa Dones

La redazione di Dario Flaccovio Editore ha intervistato una delle personalità più autorevoli nel campo dei software legati all'edilizia: ingegner Adriano Castagnone, autore del volume Componenti strutturali in alluminio.
L'ingegnere Castagnone è presidente AIST e socio fondatore di S.T.A.DATA s.r.l., una delle più importanti software house a livello nazionale. 


Il SAIE è alle porte. Cosa pensa della eventuale biennalità di SAIE e MADE?
La realtà ha dimostrato che le due fiere hanno target diversi: MADE si rivolge maggiormente agli architetti, SAIE agli ingegneri e alle imprese, come da tradizione. 
Due fiere di questo tipo sono certamente troppe in un'Italia in crisi, dunque ben venga uno sfoltimento che si è già verificato nei numeri, visto il calo vistoso di espositori e visitatori. Per il primo anno, nel 2012 non abbiamo fatto coda al casello del SAIE, per desolante mancanza di traffico, ma mi sembra che anche al MADE 2013 non ci fossero grandi code. Non sono però così sicuro che SAIE voglia diventare biennale, quest’anno non ci sarebbe dovuto essere e invece… Resta il fatto che il software dimora ancora stabilmente al SAIE e ho quasi l’impressione, per come si sono mossi, che a MADE il software tecnico interessi poco.

Anche quest'anno avrà luogo la conferenza AIST che si terrà al SAIE il 18 ottobre 2013 sui problemi applicativi, valutazione dei progetti e analisi delle revisioni alla luce delle NTC08. Quali saranno i punti focali della conferenza?
AIST ha superato brillantemente la fase di mortalità infantile essendo nata nel 2007 e ancora oggi è un’associazione unica nel suo genere in Italia e forse nel resto d’Europa. Questo grazie all’impegno degli associati e a chi ha creduto e crede nella nostra mission. Tra questi il SAIE che dal 2008, grazie a un accordo lungimirante, ci ha concesso spazi per incontri e conferenze. 
Il convegno del 2013 sarà ancora sulle tematiche applicative del software in relazione alle Norme Tecniche per le Costruzioni, in particolare per quanto riguarda il Capitolo 10. Ai sempre numerosi interventi di esperti provenienti da enti pubblici e università, la nostra relazione per il 2013 verterà sulla razionalizzazione dei documenti progettuali, che necessariamente passa attraverso l’informatizzazione. 
Un'informatizzazione “smart” che ha richiesto uno studio intenso in collaborazione con enti di controllo dei progetti sismici e con l’appoggio di funzionari del ministero delle Infrastrutture.
Questo è un tema dibattuto dall’uscita delle NTC e che ha prodotto risultati molto discussi, come la procedura della Regione Calabria per la gestione delle pratiche. Per questo abbiamo cercato di mediare tutte le esigenze, a partire dai progettisti, attraverso soluzioni non coercitive, ai verificatori con soluzioni che agevolano la fase di controllo, ai produttori di software che devono salvaguardare gli investimenti effettuati nello sviluppo del programma.

Sappiamo che lei è revisionista delle NTC e probabilmente conoscerà in anteprima le modifiche che verranno apportate alle NTC, o quantomeno si sarà fatto un'idea. Può dirci quanto verrà toccato il calcolo softwaristico?
AIST ha partecipato sino a luglio 2012 alla Commissione tecnica per la revisione delle NTC, con suggerimenti e proposte dibattute a lungo e in parte accolte. Questo grazie anche a un lavoro preparatorio effettuato dal 2009 al 2012 in un tavolo di lavoro coordinato da AIST, con la partecipazione di rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture, del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e di Reluis, sino alla presentazione di un documento al presidente, Franco Karrer. 
A oggi girano delle bozze della revisione delle NTC, per altro smentite dal Consiglio, che riportano degli aggiustamenti i quali, pur incidendo su alcune parti, lasciano inalterato l’impianto della normativa
Le questioni relative al software per il calcolo strutturale sono di grande portata, anche se il discorso è limitato agli aspetti più ingegneristici del calcolo, mentre l’impatto potrebbe essere ancora più ampio. Pensiamo al BIM e all’interoperabilità, obiettivo strategico che avrà un enorme impatto sulla filiera delle costruzioni. 
In Inghilterra dal 2016 i progetti dovranno essere trasmessi solo in formato elettronico e l’amministrazione pubblica inglese ha adottato in pieno le nuove tecnologie, che sono in grado di ridurre costi e aumentare l’efficienza. Ma per questo serve un grande lavoro di aggiornamento e formazione. Purtroppo l’Italia non brilla sugli aspetti organizzativi, ma la crisi potrebbe (e dovrebbe) favorire queste soluzioni, a partire dalle normative.

Che aspettative ha la STA DATA e quali sono i vostri obiettivi  per il 2014? Intendete limitare gli investimenti sul territorio nazionale o ambite di investire all'estero (se non lo fate già)?
STA DATA ha sempre ritenuto che dietro a un problema si nasconda un’opportunità, basta vederla. Certamente investire oggi richiede una buona dose di coraggio, ma siamo convinti che si tratti di una situazione passeggera e ci stiamo preparando al nuovo. Anzi, vorremmo costruirlo noi il nuovo. Siamo sicuri di averne le capacità e l’esperienza, visto che nel 1981, data di inizio della nostra attività, l’informatica per l’edilizia era più immaginazione che realtà. Come oggi è immaginare una collaborazione totalmente informatizzata tra i diversi protagonisti del mondo delle costruzioni.
Certamente tra i nostri obiettivi c’è l’estero, dove abbiamo già delle presenza significative, ma che vogliamo far crescere.

Infine, vorremmo una sua opinione in merito alla crisi nel settore edilizio e se può azzardare alcune previsioni in merito.
La crisi attuale, non solo per l’edilizia, è strutturale, non si tratta di riparare una gomma bucata, ma forse di ripensare il mezzo di locomozione. 
I tempi del cambiamento sono difficili da valutare. Forse il fondo non l’abbiamo ancora toccato, ma, come insegna l’analisi dinamica dei sistemi, il futuro spesso è inaspettato.

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