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La mente che innova - Uno. Cultura, mindset e conoscenze.
La cassetta degli attrezzi per accelerare il cambiamento
Dietro ogni libro c'è una persona e una storia. Ascolta il podcast
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- ISBN
- 9788857910895
- Tipologia
- Libro
- Edizione
- Prima: marzo 2021
- Pagine
- 220
- Formato
- 13 x 21
All’interno del libro "La mente che innova - Uno. Cultura, mindset e conoscenze" di Gianluca Abbruzzese sono raccolti diversi strumenti, riflessioni, atteggiamenti, strategie, best practice per approcciare all’innovazione in modo nuovo e affrontare i problemi complessi che sorgono nel percorso, per offrire una prospettiva di gestione dell’innovazione non solo dal punto di vista del prodotto e dell’organizzazione ma anche da quello delle persone.
Le nuove tecnologie hanno disegnato nuovi paradigmi e nuovi scenari. È cambiato il nostro modo di comunicare, lavorare ed interagire con la nostra comunità. Sono mutate le modalità di prendere decisioni, analizzare e risolvere un problema. Nascono nuove prospettive e nuove opportunità. Il successo di tecnologie innovative e nuove idee imprenditoriali è strutturato intorno alla connettività di piccoli e grandi ecosistemi costituiti da tecnologie, dati, interfacce, informazioni, idee, persone. Muoversi agilmente in questo nuovo scenario per creare valore richiede la necessità di acquisire ed integrare nuove conoscenze, skill e competenze, nuovi scopi e significati. Esiste un modo per accelerare tutto questo? Sì, se alla base c’è una solida infrastruttura, costituita da cultura, mindset e conoscenze. Questo primo volume de “La mente che innova” rappresenta una pratica toolbox per manager, startupper, studenti, marketer ed innovatori, per orientarci ed educarci al cambiamento e creare un impatto significativo nell’ecosistema in cui operiamo.
Struttura del libro
1. Creare valore nell’incertezza
2. Cultura, mindset, conoscenze nella nostra organizzazione
3. La cassetta degli attrezzi
4. Storie di innovazione e integrazione
Gestire l'innovazione in azienda: il libro che ti spiega come farlo
Cambiamento, innovazione e trasformazione digitale non descrivono nuove strategie, non rappresentano nuovi settori, bensì un nuovo modo di fare le cose che investe tutti i settori e tutte le professioni. Oggi, figli della Knowledge Economy (dove l’utilizzo della conoscenza in ogni sua forma è indispensabile per creare valore) e intrecciati come edera alle nuove tecnologie, viviamo in ecosistemi di relazioni composti da uomini, oggetti e dati in cui il ruolo e il valore della conoscenza e della competenza sono l’unica bussola in un contesto governato dall’incertezza. Siamo certamente più “liberi” ma destinati a non smettere mai di imparare.
Possiamo integrare nella nostra organizzazione o nella vita dei nostri clienti qualsiasi tecnologia per imporre un cambiamento: non ci sarà alcuna innovazione di successo o progetto vincente senza che le persone decidano di abbracciarli. È indispensabile, per iniziare un progetto, coltivare all’interno della nostra organizzazione una cultura aperta all’innovazione, curarla, esercitarla, diffondere il suo linguaggio e vivere appieno nuove esperienze, generare nuove connessioni, integrare un bagaglio di nuove conoscenze e pratiche che costituiranno l’humus del processo.
Le idee viaggiano nella testa e con le gambe degli uomini. Un approccio al cambiamento passa necessariamente dall’imparare a gestire quei condizionamenti e quelle credenze che la nostra mente ha assimilato durante la nostra esperienza. Non solo: per gestire al meglio l’innovazione è necessario un atteggiamento mentale nuovo, caratterizzato dal reagire e agire in maniera determinata, prendere le decisioni giuste, risolvere problemi in un contesto di estrema incertezza e complessità. L’ossessione per il profitto, la passione e il desiderio ardente di voler creare subito qualcosa di fantastico non bastano, per riuscire nell’impresa. È necessario sviluppare la capacità di comprendere, di analizzare, di interpretare e di relazionarsi con tutti i membri dell’ecosistema nel quale operiamo, equilibrare e valorizzare le identità e gli interessi di tutti. Queste facoltà nascono e si sviluppano con un approccio nuovo, che potremmo definire e che raccontiamo come un umanesimo dell’innovazione, nella sua potenzialità di creare e inglobare prospettive nuove, nella sua attitudine di integrare team e organizzazioni.
Oltre la tecnologia, l’innovazione è un percorso che nasce intorno alle persone e si alimenta con le relazioni, lo scambio di conoscenze ed esperienze che nascono grazie al confronto. Progettare nuove soluzioni, nuovi modelli di business e percorsi di innovazione per i propri clienti non può limitarsi all’ascolto delle loro esigenze o alla risoluzione di un loro problema. Vuol dire disegnare all’interno della nostra organizzazione la capacità di progettare nuove esperienze, includere nuove prospettive, sviluppare nuove conoscenze e abbracciare nuove sfide. Alcune, tra quelle raccontate, sono esperienze dirette, raccolte in veste di imprenditore nelle startup e nei progetti che ho realizzato. Esperienze nate dai fallimenti e dagli errori, più generosi nell’insegnare dei piccoli successi. Le strategie, le idee e le attività sperimentate, lavorando ogni giorno con tanti team e organizzazioni; le conversazioni con manager e designer e le centinaia di libri e articoli letti. Un percorso che non si arresta, ma si rinnova quotidianamente con un solo obiettivo: il miglioramento continuo.Per citare Karl Popper: «Non il possesso della conoscenza, della verità irrefutabile, fa l’uomo di scienza, ma la ricerca, persistente e inquieta, della verità».
Il libro fa parte della Collana Accadde domanI
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